Portar fora

Portare fuori non era contrabbando. una manciata di caffè, un etto di pepe, dieci arance e roba così non era considerato contrabbando. Non era lecito, ma era ammesso e tollerato, anche perchè capitava che i sacchi si rompessero e la merce cadesse a terra. In quel caso costava meno lasciare che i portuali mettessero in tasca le granaglie raccolte da terra, piuttosto che cercare di recuperare il carico. Anche perchè  il commerciante aveva  un’assicurazione per le avarie della merce durante il trasporto. Le quantità dovevano essere a stretto uso famigliare.  Anche per chi non riusciva a trovare lavoro per l’intera giornata veniva tollerato il piccolo contrabbando per rangiarse (arrangiarsi). Nel caso in cui la finanza se ne accorgeva il più delle volte si veniva invitati a riportare indietro la merce, senza altre conseguenze. Esisteva una sottile differenza fra rubar e ciòr  (rubare e prendere). Si ruba per la strada, si prende in Porto. Probabilmente perchè le merci in porto sono in quantità enorme e ci sono anche le merci di nessuno, quelle sparse o leggermente avariate che sarebbero comunque gettate.