La storia del porto di Trieste

Tutte le città affacciate sul mare hanno sviluppato un legame strettissimo con il porto perchè da li originava l’attività economica e le maggiori fonti di reddito.  Per Trieste questo è ancora più vero perchè le strutture del porto erano collocate a ridosso del centro cittadino, fino all’apertura dell’attività del porto moderno che invece si trova in un’area decentrata. Di questa caratteristica si trova traccia evidente ancora adesso osservando la planimetria della città. Piazza Unità d’Italia si affaccia direttamente sul mare di fronte al molo Audace che faceva parte dell’area portuale dell’antico porto di Trieste. Anche il porto vecchio, di cui questo sito si occupa, è contiguo al centro della città.

Il porto fino al 1859

L’area portuale si interfacciava direttamente con il centro della città e penetrava in essa attraverso il canale. Questo permetteva alle navi di avvicinarsi il più possibile ai magazzini per lo stoccaggio delle merci costruiti nel borgo teresiano, il quartiere voluto dall’imperatrice ….   per dare sfogo alla città. ecc.ecc

Il porto fra 800 e 900

A seguito dello sviluppo dei traffici connessi anche all’apertura del canale di Suez e alla sempre maggior importanza che Trieste rivestiva come sbocco al mare per l’impero austroungarco, culminato con l’apertura della nuova ferrovia verso Vienna, si decide di ampliare il porto verso l’area dove sorgeva l’antico Lazzaretto verso il borgo di Barcola. Nasce così il nuovo porto che oggi identificiamo con il nome di Porto Vecchio

Il porto moderno

Per permettere al porto di svilupparsi nella seconda metà del secolo scorso viene costruito un altro porto dalla parte opposta della città, verso il canale di muggia, in un’area molto più grande e con un entroterra assai più vasto in modo di poter permettere maggiori insediamenti industriali. Il porto vecchio rimase inutilizzato e l’area fu chiusa quasi totalmente all’utilizzo da parte della città fino al 2016, hanno in cui la situazione fu sbloccata