Quella sorte di mercato comune costituito dall’impero si sfalda e si smembra in tante piccole nazioni. Trieste vive come punto di Transito per gli aiuti alle popolazioni dell’est spossate dalla guerra. La nascita del terzo Reich governato da Hitler fa si che Trieste assuma un’importanza strategica per il traffico passeggeri. Le navi imbarcano decine di migliaia di ebrei e di dissidenti in fuga dalla furia devastatrice di Hitler. Mussolini e i fascisti intraprendono un intervento di italianizzazione forzata della città, imponendo l’italianizzazione dei cognomi e della toponomastica, impedendo l’uso della lingua slovena e creando discriminazioni di ogni sorta nella vita civile. La città viene smembrata. Sparisce una parte del vecchio centro storico per far riemergere i resti romani in nome di una retorica imperiale.
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